mercoledì 26 settembre 2012
La monarchia tradizionale spagnola modello per l'Italia.
La monarchia tradizionale spagnola modello per l'Italia.
di Vittorio Leo
Nell’articolo precedente ho già accennato al concetto di monarchia tradizionale.
Ci sono però un paio di questioni che voglio approfondire su questo tema: Anzitutto è necessario analizzare la monarchia tradizionale Spagnola, che può essere considerato un“ modello politico cattolico” per tutti i paese europei ed extraeuropei. In secondo luogo non è impossibile pensare la rinascita delle identità regionali e comunali italiane attraverso una monarchia tradizionale.
<< Contro la teoria della rivoluzione in ogni sua forma, il pensiero ispanico ha inalberato la visione di un ordine progressivamente migliorato senza salti nel vuoto, che é quanto si denomina con Tradizione.La Tradizione nasce dalla vita, essendo nelle parole di Enrique Gil y Robles la "continuità della vita umana". Ogni vita coagula in un insieme di esperienze ed opere che rimangono quando l'uomo, che le ha realizzate o raccolte, scompare dalla scena dei viventi; ogni esistenza umana elabora un tesoro trasmissibile a coloro che verranno dopo, essendo proprio la capacità di ereditare il tesoro accumulato dalle precedenti generazioni quel che distingue l'uomo dagli animali irrazionali. Quando nasciamo non lo facciamo astrattamente, ma col possesso di formule vitali trasmesseci dai nostri padri, che integrano quel che chiamiamo la nostra cultura e la nostra tradizione >>.
Così Francisco Elias de Tejada giustificava la “sete” di Tradizione dei popoli, attorno alla quale si è andato modellando il perfetto ordine sociale delle Spagne classiche. Vi era la necessità di non rompere il filo che univa i figli ai padri. Juan Donoso Cortés aggiungerebbe: “i popoli senza tradizioni diventano selvaggi”( mi viene in mente il nostro mezzogiorno, imbarbarito per aver perso la memoria del proprio passato).
La Spagna era una monarchia federativa, dove accanto al concetto più alto di Patria, coesistevano l’insieme di Tradizioni dei popoli che la componevano: castigliani,catalani,andalusi,aragonesi,galiziani. Infatti a differenza degli altri popoli europei, al motto “Dio, Patria e Re” gli spagnoli aggiungono “Fueros”.
C’è lo spiega il De Tejada il significato di questa parola: << La parola castigliana "fuero" deriva da quella latina "forum", nome del luogo in cui si amministrava la giustizia, passata poi a significare le sentenze emesse e, più tardi, le leggi particolari di una città o estamento, per indicare finalmente l'insieme di norme peculiari in base alle quali ciascuno dei popoli spagnoli si governa; un senso - quest'ultimo - che possiede nei classici della Tradizione spagnola e a cui si riferisce il presente capitolo. In questo senso i Fueros presuppongono: primo, l'idea dell'uomo come essere concreto; secondo, che le libertà, o sfera d'azione dei diritti di ogni uomo nelle circostanze in cui vive, si inquadrino in ogni popolo negli ordinamenti legali e sociali prodotti della sua tradizione particolare; terzo, che nella lotta tra libertà e uguaglianza che corrode il pensiero rivoluzionario, é necessario affermare il primato della libertà; quarto, che contro la Libertà astratta della rivoluzione sono da preferirsi i sistemi di libertà concrete delle diverse tradizioni ispaniche, e, quinto, che i Fueros sono l'unica solida garanzia di autentica libertà politica >>.
E veniamo all’Italia. Abbiamo già spiegato come fosse necessario che l’Italia si dotasse di un unico stato, tuttavia abbiamo criticato le modalità di formazione e il sistema politico adottato dal nuovo Regno.
I vari Stati che componevano la penisola andavano mantenuti nell’ottica di una monarchia federativa.
Perché gli stati pre-unitari non erano un elemento di divisione dell’Italia, semmai di coesione sociale (l’Italia era più unita prima del risorgimento).
Oggi non è più possibile immaginare un ritorno a tali forme pre-unitarie. La Chiesa stessa in recenti documenti considera un bene prezioso l’unità del nostro paese ( ricordiamoci che lo stesso Pio IX considerava necessario un processo graduale di unificazione). Tuttavia appare necessaria una modifica in senso federale dello stato senza però distruggere la sovranità nazionale (d’altronde la monarchia tradizionale prevedeva garanzie come i “fueros” proprio in vista di una spiccata sovranità del Regno Spagnolo).
Recentemente la Spagna si è dotata di una serie di “comunità autonome” che in qualche modo richiamano i fueros. In Italia una futura monarchia tradizionale dovrà tener conto di queste esigenze che vengono anzitutto dal popolo.
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