giovedì 20 dicembre 2012
AUGURI !
AUGURI! Il mio augurio è che il nostro Gesù Bambino, Re Sole del Natale Solstizio d'Inverno, porti giustizia sociale e vera pace al mondo, serenità e benessere (spirituale, fisico ed anche economico) a Voi, alle Vostre famiglie ed a tutti i Vostri cari. Preghiamo affinchè Dio protegga la nostra Europa Cristiana e benedica la nostra "buona battaglia ideale" in difesa della nostra Civiltà, della nostra Tradizione, della nostra Identità, della nostra libertà di popolo e della nostra sovranità di nazione. Natale 2012 - Capodanno 2013 (Roberto Jonghi Lavarini)
giovedì 13 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
Cardinale Enrico Benedetto Stuart, Duca di York.
Their Royal Highnesses the Duke and Duchess of Gloucester inaugurate the coat of arms of Henry Benedict Stuart, Cardinal Duke of York, at the Pontifical Scots College, Rome.
During their recent visit to Rome, on November 30th, the feast of St Andrew, Patron Saint of Scotland, Their Royal Highnesses the Duke and Duchess of Gloucester visited the Pontifical Scots College. Among the various events of the visit, the Duke of Gloucester unveiled a reproduction of the coat of arms of Henry Benedict Stuart, Cardinal Duke of York, painted by Marco Foppoli (AIH) and donated by the artist with the consent of the Cardinal Henry Stuart Society of Rome, who own the original painting, which joins several Stuart portraits in decorating the new lecture theatre dedicated to the Cardinal Duke of York. The reproduction of the coat of arms of the last descendant of the Royal House of Stuart, of England, Scotland, Ireland and Wales, who lived and died in Rome, was appreciated by HRH the Duke of Gloucester who said he was honored to inaugurate the arms of his "Cousin".
HRH The Duke of Gloucester unveils the restored arms of Cardinal York painted by Marco Foppoli (AIH) at the Pontifical Scots College, Rome. 30 November 2012
http://www.flickr.com/photos/ukinholysee/8235059867/
I Duchi di Gloucester inaugurano lo stemma del Cardinale Enrico Stuart al "Pontifical Scots College" di Roma.
Durante la recente visita romana delle LL.AA.RR. il Duca e la Duchessa di Gloucester, il 30 novembre, giorno di S. Andrea, hanno visitato il Pontifical Scots College di Roma. Tra le varie iniziative della visita i Duchi di Gloucester hanno scoperto una riproduzione dello stemma del Cardinale Enrico Benedetto Stuart, Duca di York dipinto da Marco Foppoli (AIH) e donato dall'araldista in accordo con il Comitato del Cardinale Enrico Stuart di Roma al Pontifical Scots College che ha dedicato alla memoria del Cardinale di York la sala conferenze del Collegio. La riproduzione dello stemma dell'ultimo discendente della Casa Reale degli Stuart d'Inghilterra, Scozia e Irlanda - che visse e morì a Roma -, è stato apprezzato da S.A.R. il Duca di Gloucester che si è detto onorato di inaugurare lo stemma di suo "Cugino".
martedì 4 dicembre 2012
Beato Imperatore Carlo.
Roberto Jonghi Lavarini Vi invita a partecipare alla presentazione del libro sul Beato Carlo d'Asburgo, ultimo Imperatore erede del Sacro Romano Impero. Interverrà Sua Altezza Imperiale l'Arciduca Martino d'Austria-Este.
Carlo d'Asburgo, l'ultimo Imperatore.
Presentazione del libro: "Carlo d'Asburgo, l'ultimo Imperatore".
Martedì 4 dicembre 2012, ore 18.00 sala Maria Teresa, Milano, via Brera 28.
Martedì 4 dicembre, Ore 18.00 nella sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense, a Milano in via brera 28 viene presentato il volume "Carlo d'Asburgo, l'ultimo Imperatore" di Roberto Coaloa.
Ne discutono con l’autore Giorgio Mosci, (editore Il Canneto di Genova), Monsignor Arnaldo Morandi, l’Arciduca Martino d'Austria-Este (nipote dell'ultimo Imperatore), Marco Carminati, Giorgio Galli, Martino Negri e Igor Sibaldi.
Il «gentiluomo europeo», profeta di pace nella Grande guerra.
L’avvento al trono di Carlo, ultimo imperatore dell’Austria-Ungheria, rappresenta l'atto finale di una epopea secolare finalmente restituita al valore che ebbe sulla Grande Guerra. La fine dell’Austria Felix è preludio dei fatali totalitarismi del Novecento e chiude per sempre l’era più feconda della Vecchia Europa.
Carlo fu un progressista, nonché moderno, rispetto a suo prozio Francesco Giuseppe. Fu il primo tra i sovrani europei ad installare i telefoni nel suo palazzo imperiale per le comunicazioni interne, il primo a guidare l’automobile, il primo a volare su un aeroplano.
L’ultimo imperatore fu straordinariamente attuale anche nei rapporti con la moglie, l’imperatrice Zita, che trattò da pari a pari, impensabile per l’epoca.
Un personaggio moderno, ma dalle radici antiche, quasi medievali, legate ad un atavismo di santi e cavalieri, che non facilitò l’imperatore nelle relazioni con la cinica diplomazia europea e americana d’inizio Novecento. Cresciuto in un ambiente in cui la parola data aveva un senso profondo, per il «gentiluomo europeo» era inconcepibile, ad esempio, il fatto che Miklós Horthy non mantenesse la propria parola. O che un uomo del suo entourage come il ministro degli esteri, Ottokar Czernin, approfittasse di un suo malessere per
fargli firmare una dichiarazione.
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